Testimonianze e contributi
Benvenuti, Burlando, Castagnola, Castellano, Gambolato, Giacobbe, Mazzarello,  Montaldo,  Pagano,  Perfigli Schelotto,  Speciale,  Sposetti,  Turco,  Vassallo.

In collaborazione con Gruppo Partito Democratico Comune di Genova
Eng. Redloqur
FONDAZIONE GRAMSCI

In occasione del centenario una giornata di studi su Alessandro Natta
Lezione di storia e di vita

Giovedi, 24 Maggio 2 018 ore 10 9 Palazzo Tursi – Via Garibaldi

IN quella casa quasi austera, che nulla concedeva al lusso, piena di libri, con le finestre sul mare di Oneglia, Alessandro  Natta guardava con gli occhi puntati l’interlocutore, pronto a ascoltare e ragionare, inflessibile nel sottolineare errori. Finché non interveniva lei, Adele Morelli, sua compagna di vita dai tempi dell’Università, la Scuola Normale di Pisa, che li vede innamorati per una storia che durerà settant’anni. Era così Alessandro Natta, intellettuale raffinato, prestato alla sua altra grande passione: la politica, che lo porterà a diventare l’ultimo segretario del Pci, dopo la morte di Berlinguer. Per lui, per i cento anni dalla nascita, si sono ritrovati intellettuali e politici a raccontare “Una lezione di storia e di vita”, come hanno voluto chiamare   il convegno a Palazzo Tursi, organizzato dalla Fondazione Ds, l’Istituto Gransci e la Fondazione Berlinguer. E’ riemerso il ritratto di un intellettuale appassionato, orgoglioso, quanto lungimirante.

Le relazioni sono di Bruno Settis, Gregorio Sorgonà, Valentina Casini, Alexander Hobel e Marco di Maggio, le testimonianze di tanti protagonisti degli ultimi decenni del Novecento. Non c’è il sindaco di Genova, in Russia per rappresentare Genova, il saluto della città è del vice Stefano Balleari, mentre è il professor Roberto Sinigaglia a rappresentare l’Università invece del Rettore  Paolo Comanducci.  Mario Margini, presidente della Fondazione Ds apre i lavori, affiancato da Ugo Sposetti ,quasi mitico tesoriere dei Ds. Margini sottolinea “le due componenti prevalenti: la profonda conoscenza dei temi che affrontava, e uno stile di vita per cui si sentiva al servizio di tutti”. E se Livia Turco ricorda il suo essere stata la prima donna a entrare nella segreteria nazionale , per volere di Natta, per quel suo intuito verso il futuro, è Carlo Giacobbe, savonese,  a svelare  il “ruolo di Natta nell’elezione a presidente di Pertini”. Craxi non era proprio d’accordo, il Pci si schierò dalla parte di Pertini “che trova in Natta un interlocutore attento”. Lo è anche con Claudio Burlando, ex presidente della Regione, che, ai tempi della Bolognina, é un giovane dirigente emergente. Favorevole alla svolta, mentre Natta è contrario” non mi rimproverò mai di nulla, anche se era un giacobino e difendeva le sue idee con passione”. E’ un’ironia affettuosa quella che rivolge a Mario Tullo  quando dalla Fgci torna al partito. Il dialogo è tutto in dialetto. “Che cosa ti fanno fare?” s’informa Natta, “sono al porto” risponde Tullo, e “allora c’è qualcuno che ti vuol male” chiosa Natta. Capace di mollare tutto quando Occhetto diventa segretario mentre lui è convalescente da un grave attacco cardiaco. Scrive una lettera diventata famosa: “torno a fare il frate semplice”. E si rifugia nella sua Oneglia.

Fonte Repubblica Genova