LE MOSTRE – 100° Pci nel segno del Lavoro

La storia del Pci a Genova raccontata attraverso tre mostre, a ingresso gratuito, che offrono uno sguardo sul lavoro operaio e portuale di cui il Pci è stato a lungo la rappresentanza politica e sociale, attraverso fotografie, immagini e filmati d’epoca. Uno spaccato per rivivere anni di lotte, speranze, trasformazioni sociali e politiche, attraverso le voci dei singoli lavoratori e le testimonianze di orgoglio di mestiere, lotte, speranze, impegno civile, con l’obiettivo di riconsegnare questa storia all’intera città. (In collaborazione con il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo)

COSTRUTTORI DI NAVI

Manifattura Tabacchi di Sestri Ponente, via Soliman
dal 2 al 13 aprile LUN-SAB DALLE 15 ALLE 18.30
AL SAB ANCHE 9.30-12.30 DOM CHIUSO


Sono 24 le fotografie esposte, provenienti soprattutto dall’archivio della Fondazione Ansaldo: protagonisti gli operai, che hanno consentito al cantiere navale di Sestri Ponente di diventare uno dei più grandi complessi cantieristici italiani. Un luogo dove la nave è il risultato di non comuni capacità organizzative e, soprattutto, il punto finale di diverse filiere produttive, come quella siderurgica, la motoristica o l’elettromeccanica, solo per ricordarne alcune.

VOCI E TESTIMONIANZE DI UNA STORIA

Arci Tinacci di Sestri Ponente, via Vigna 61 r
dal 2 al 13 aprile LUN-SAB DALLE 15 ALLE 18.30
SAB ANCHE 9.30-12.30 DOM CHIUSO

Una storia del lavoro a Genova vista attraverso video, testimonianze inedite dei lavoratori, cimeli, documenti e rare immagini: una straordinaria esperienza di democrazia e partecipazione, di solidarietà e organizzazione, di trasformazione dal basso dei rapporti sociali e delle coscienze.

"IL PORTO: UNA STORIA CONTINUA" di Lisetta Carmi

Palazzo Ducale, sala Liguria Spazio Aperto, piazza Matteotti 9, Genova.
dal 6 al 14 aprile TUTTI I GIORNI DALLE 10 ALLE 18.30

Nel 1964, dopo appena quattro anni dalle sue prime fotografie, Lisetta Carmi realizza uno dei più significativi reportage del dopoguerra sul tema del lavoro. La sua indagine si sofferma sul porto di Genova e sul rapporto profondo ma al tempo stesso contraddittorio con la città. Divisa in classi sociali che vivono in aree urbane ben delimitate, la città è intrisa di moralismo cattolico nei quartieri alti e di ortodossia comunista in quelli operai, senza spazio né fisico né mentale per il dialogo.