1943 -2018 75 anni dalla Battaglia di Stalingrado Una svolta nella Il Guerra Mondiale

Lunedì, 14 maggio 2018 ore 16 9 Salone ex Provincia di Genova, Largo Lanfranco
Presiede Ubaldo BENVENUTI

Ore 16 Proiezione di filmati sulla battaglia Ore 16.30 Dibattito

Partecipano Capitano di Vascello Alexey NEMUDROV Addetto militare presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
Roberto SINIGAGLIA Università degli Studi di Genova

Testimonianze di Gildo GALDI e Giordano BRUSCHI
Conclusioni Carlo GHEZZI

Nel 1943 Giordano Bruschi aveva poco più di vent’anni ed era partigiano con il nome di “Giotto”; Gildo Galdi, più o meno coetaneo, era apprendista all’Ansaldo e anche lui impegnato nella Resistenza. Arrivavano anche a Genova gli echi lontani della battaglia di Stalingrado, ma l’emozione che provò tra quanto ancora restava delle macerie quando fu inviato dal Pci a fare scuola di partito in Urss, Gildo Galdi la racconterà lunedì a Palazzo Spinola (sede del consiglio metropolitano, ore 16) mentre Bruschi ricorderà quale simbolo fosse per i partigiani la capacità disperata degli abitanti di Stalingrado di resistere alla fame e al bombardamento infinito dei nazisti, alla fine costretti a capitolare per la controffensiva dell’Armata Rossa. Furono otre un milione e mezzo le vittime, da entrambe le parti, di quello scontro infinito.

 Perchè parlare oggi della battaglia di Stalingrado? Lo spiega Ubaldo Benvenuti della Fondazione Diesse, che ha organizzato l’incontro “I 75 anni della Battaglia di Stalingrado” a cui partecipano, a testimoniare la vicenda militare, il capitano di vascello Alexey Nemudrov, addetto militare dell’Ambasciata russa in Italia e Roberto Sinigaglia dell’Università di Genova mentre le conclusioni sono affidate a Carlo Ghezzi (Fondazione Di Vittorio e presidenza Anpi nazionale).  “In un quadro politico mondiale del tutto cambiato, una vicenda come questa va raccontato anche per abbattere tutti i tentativi d strumentalizzazione – spiega Benvenuti – C’è chi va a onorare i morti di Salò, alleati di quegli stessi nazisti che bombardarono la città tra il luglio del 1942 e il febbraio del 1943”. Ma il senso politico di quella battaglia, segnala ancora Benvenuti, si trova in una frase dello storico Roberto Battaglia: “La vittoria di Stalingrado non è solo la maggiore battaglia della seconda guerra mondiale, quella che sanziona irrevocabilmente il destino del

III Reich.  E’ anche il segnale decisivo della riscossa che percorre da un capo all’altro l’Europa, che giunge a scuotere dall’interno anche i paesi dove è sorto il regime nazifascista, risvegliando ogni più riposta energia……….Da Stalingrado in poi, la guerra combattuta dagli eserciti regolari delle grandi potenze antinaziste e la volontà di ribellione dei popoli tendono a saldarsi in un unico blocco incandescente”.
Fonte Repubblica Genova